Flavio Bisson è nato a Cittadella (PD) il 28 giugno 1946 e vive a Castelfranco Veneto (TV).
Ha conseguito il diploma di ragioniere e ha frequentato corsi universitari nella facoltà di Lingue (Ca’ Foscari).
Ha lavorato in diverse aziende collocate nell’area del padovano occupando le posizioni di controllore dei tempi e metodi, responsabile di magazzino, commerciale estero, responsabile amministrativo e, infine, amministratore unico in azienda leader nel settore del legno.
Nel 1988 ha iniziato la professione di consulente aziendale nell’ambito della organizzazione e nel controllo di gestione che svolge ancora a tutt’oggi. Ha al suo attivo una cinquantina di consulenze.
È stato docente di corsi di formazione presso il Confartigianato di Vicenza.
È stato collaboratore de “Il Gazzettino”, curando la rubrica “il mondo alla rovescia”, per le pagine della edizione di Bassano del Grappa. Ha curato, per anni, le cronache del paese di Fontaniva per “La Voce dei Berici”. Ha scritto per il bollettino della Pro Loco di Cittadella. Per Radio Monte Venda ha condotto una trasmissione notturna di colloqui con gli ascoltatori chiamata “La Tavolozza”.
Ha curato, per anni, una rubrica dal titolo “Il cibo racconta” nella rivista trimestrale “Zafferano”.
Ha pubblicato due libri di racconti: “L’intellettuale e l’oca” per i tipi de La Galiverna e “L’isola degli stolti”, edizioni Biblos.
Ha vinto due primi premi e un secondo premio nei concorsi internazionali di letteratura per l’infanzia “Arpalice Cuman Pertile”.
In ambito fotografico ha fatto parte dei Foto club di Padova. Ha ottenuto premi in ambito nazionale; è stato segnalato in un concorso internazionale sulla meteorologia.
Ha frequentato corsi di teologia per laici.
Il protagonista è il colonnello comandante del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Belluno che, nel giorno della messa su strada della Guzzi V7 recuperata nella terra di Puglia, assiste alla morte di alcuni operai romeni precipitati con l’auto nel torrente Terghe, affluente del Piave. Al ritorno a casa scopre che la moglie, offesa per non essere stata informata dell’acquisto della moto, se ne è andata, lasciandogli le valigie dalla anziana vicina di pianerottolo, Elvira.
Incaricato delle indagini, scopre, via via, che sotto il fatto dell’incidente si celano personaggi insospettabili della città di Belluno e provincia. Trasferitosi nell’abitazione di Elvira, a causa dell’occupazione del suo appartamento da parte della famiglia della moglie, ritornata al completo, troverà nell’anziana donna delle qualità che muteranno il suo iniziale atteggiamento ostile nei suoi confronti. Arriverà a districare la matassa dopo varie peripezie, assistito dalla sua squadra di sottufficiali meridionali, in perfetta sintonia con un comandante veneto.